
Mi ha ricordato molto Frequency, un buono spunto, qualche scena che funziona e poi si svacca tu

tto quando i nodi vengono al pettine e partono gli effetti speciali, la poca atmosfera creata si sfalda completamente e si cade nel campo dei più biechi horror americani conteporanei. L'eccesso di effetti porta a situazioni involontariamente comiche come la bruttissima scena dell'autocombustione e gli effetti visivi nel finale con le facce e le mani in rilievo sul tessuto per simulare gli spiriti che vogliono uscire dagli specchi, roba vecchia 20 anni fa che ora come ora andrebbe ben

e al massimo per la coreografia di un saggio di danza, ma per favore.
Tra le cose da salvare la location principale, un grande magazino devastato dalle fiame e popolato da sinistri manichini. Di tutto rispetto il cast femminile con Paula Patton vista in Deja Vu (una mulatta alla Halle Barry ma più figa) e la bionda Amy Smart che ricordo con piacere nella scena del quartiere cinese in Crank. Telefonato ma gradevole il finale che riesce ad essere inquietante e fa risalire leggermente le quotazioni del film, notevolmente inferiore agli altri due Aja che ho visto (Alta tensione, Le colline hanno gli occhi). Sharkrate 53%
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